lunedì 6 febbraio 2017

Il lato rosa della scienza: Ipazia di Alessandria

Il nostro cervello è uno strumento straordinario sempre, sono poi gli stimoli che riceve a farne emergere le qualità.
La storia di Ipazia di Alessandria, la prima donna matematica, astronoma e filosofa di cui esista memoria storica ce lo racconta. Siamo nel 400 d.C. e Ipazia vive con il padre che è matematico e filosofo. Crede fortemente nella libertà di ognuno di professare il proprio pensiero e la propria religione. È per questi motivi viene lapidata: ai suoi contemporanei non piaceva che una donna istruita girasse per la città insegnando la libertà di pensiero. Le sue memorie ci sono arrivate anche grazie agli scritti dei suoi discepoli, che raccontano come lei insegnasse anche per strada la filosofia e la matematica a chiunque fosse interessato. La ricordiamo non solo per il suo stile di vita, ma anche per le sue scoperte e le sue invenzioni come l’astrolabio. 
Ancora nella metà del secolo scorso le discriminazioni nei confronti delle donne scienziate erano molto forti.
Forse perché le donne si prendono cura della salute di mariti, figli, nipoti o forse perché la scienza offre un’alternativa alle pulizie e alla spesa, la biologia e la ricerca farmacologica hanno da sempre affascinato il genere femminile. Inoltre le donne sanno condividere il successo, lavorare in squadra soprattutto in silenzio. Le donne sanno anche aspettare… 

Alessia, II A

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