martedì 16 maggio 2017

Blue Whale: non chiamatelo gioco

Non si tratta di Moby Dick, la balena bianca, stiamo parlando della Blue Whale, Balena Blu, e non c’entra nulla con il mare, con la sete di libertà (o forse sì?). E’ il nuovo incubo che gira in rete, che terrifica la gente, e incuriosisce la mente di molti adolescenti.
Di cosa si tratta, esattamente?
Sembra un gioco di adescamento online, che prevede 50 prove da fare in 50 giorni, date da un cosiddetto “curatore” tramite i social media.
Alcune regole di questa macabra sfida sono:
N°1- Incidetevi sulla mano con il rasoio f57 e inviate una foto al curatore.
N°10- Dovete svegliarvi alle 4.20 del mattino e andare sul tetto di un palazzo altissimo.
N°11- Incidetevi con il rasoio una balena sulla mano e inviate una foto al curatore.
N°16- Procuratevi del dolore, fatevi del male.
Altre di queste regole dicono di ascoltare musica inviata dai curatori, vedere film horror alle 4.20 del mattino, incontrare o parlare attraverso skype con un curatore o con una balena (altri ragazzi che seguono il gioco), e fra compiti e altre sfide misteriose, si arriva alla fine di questa “challenge”, con l’ultima regola, la più importante:
N°50- Saltate da un edificio alto. Prendetevi la vostra vita.
L’ideatore di tutto ciò si chiama Philipp Budeikin, studente di psicologia russo, di 22 anni. E’ stato arrestato e ora si trova nel carcere di San Pietroburgo. La sua idea era quella di purificare il mondo dagli scarti della società, nonostante tutto lui in carcere continua a ricevere lettere d’amore da parte degli adolescenti. 
Paola e Cristina, II A

Nessun commento:

Posta un commento